Applicabilità della normativa di prevenzione della corruzione e trasparenza all’Associazione Porti Italiani
Con Atto del Presidente del 7 dicembre 2022 ANAC ha comunicato -a seguito della richiesta di parere del Segretario generale di Assoporti- che l’Associazione porti italiani, poiché in possesso delle caratteristiche delle associazioni, fondazioni, enti di diritto privato comunque denominati ai sensi della lettera c), co. 2, dell’art. 2-bis D.lgs. 33/2013, rientra tra i soggetti tenuti all’ applicazione della L. 190/2012 in materia di anticorruzione e del D.lgs. 33/2013 in materia di trasparenza.
Secondo ANAC l’Associazione è in possesso dei tre requisiti che denotano una considerevole influenza pubblicistica nella gestione dell’ente e che, ai sensi del D.lgs. 33/2013, estendono il regime di anticorruzione e trasparenza applicabile alle PPAA PA anche ad altri soggetti di natura privata. Tali requisiti si sostanziano in:
- bilancio superiore a € 500.000,00: in relazione a tale requisito ANAC ha osservato che il bilancio per il 2021 è pari a € 1.842.108;
- attività finanziata da PPAA per almeno due esercizi consecutivi nell’ultimo triennio: in relazione a tale requisito ANAC precisa che Assoporti è finanziata interamente dai soci che sono autorità di sistema portuale e pertanto enti pubblici;
- nomina dei dei vertici dell’Associazione da parte di PPAA: in relazione a tale requisito ANAC ha sottolineato che l’organo di indirizzo dell’Associazione è l’assemblea dei soci costituita dai rappresentanti legali delle autorità portuali; le autorità portuali sono incluse espressamente tra le PPAA dall’art. 2-bis, co. 1, D.lgs. 33/2013.