
E’ sempre vietata l’introduzione di filtri e blocchi per i dati pubblicati ai fini del decreto trasparenza
Con parere del 30 gennaio u.s., ANAC è tornata sul rapporto tra obblighi di pubblicazione e tutela dei dati personali contenuti e ha definitivamente chiarito che non possono essere introdotte soluzioni tecniche idonee ad impedire ai motori di ricerca web di indicizzare ed effettuare ricerche all’interno della sezione Amministrazione Trasparente dei siti web istituzionali delle PPAA, anche al fine di prevenire il c.d. web scraping, stante il contrasto con quanto previsto dal D.Lgs. 33/2013.
In particolare, la richiesta avanzata da Comune, concerneva la possibilità di adottare misure atte ad inibire le pratiche di indicizzazione, ricerca e raccolta massiva di dati disposta da soggetti terzi al fine di addestrare modelli di intelligenza artificiale generativa.
Richiamando la disciplina dettata dal D.Lgs. 33/2013, l’Autorità ha evidenziato che:
- i dati, le informazioni e i documenti pubblicati nella sezione “Amministrazione Trasparente” dei siti istituzionali sono sempre resi disponibili in formato di tipo aperto, senza alcuna restrizione ad eccezione dell’obbligo di citare la fonte e di rispettarne l’integrità, al fine di garantirne l’accessibilità totale;
- i documenti contenenti dati personali (diversi dai dati giudiziari e dai dati sensibili) devono essere diffusi attraverso i siti istituzionali e consentire l’indicizzazione, la rintracciabilità con i motori di ricerca e il loro riutilizzo, nel rispetto dei principi sul trattamento dei dati personali in particolare di pertinenza e non eccedenza (a riguardo di fa riferimento alle «Linee guida in materia di trattamento di dati personali, contenuti anche in atti e documenti amministrativi, effettuato per finalità di pubblicità e trasparenza sul web da soggetti pubblici e da altri enti obbligati» del Garante Privacy, 2014).
Alla luce del quadro normativo richiamato, l’Autorità ha definitivamente concluso che è fatto divieto alle amministrazioni di introdurre filtri e altre soluzioni tecniche atte ad impedire ai motori di ricerca web di indicizzare ed effettuare ricerche all’interno della sezione “Amministrazione trasparente”, anche se finalizzati a prevenire e contrastare il web scraping.
Ad ulteriore conferma della propria posizione, ANAC riporta quanto stabilito dal Garante privacy nel Provvedimento n. 329 del 20 maggio 2024 in tema di possibili azioni di contrasto al web scraping ed intelligenza artificiale generativa; in particolare il Garante stabilisce che “restano ferme le disposizioni in materia di obblighi di pubblicazione per finalità di trasparenza di cui al d. lgs. n. 33/2013 e altre pubblicità legali, in materia di apertura dei dati e riutilizzo dell’informazione del settore pubblico ai sensi D. Lgs. n. 36/2006 (s.m.i.), in materia di prevenzione della corruzione e trasparenza da parte di società ed enti di diritto privato controllati e partecipati dalle pubbliche amministrazioni e di enti pubblici economici, nonché le disposizioni previste da normative specifiche come quelle a tutela della proprietà intellettuale e del diritto d’autore”.