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Atto di raccomandazione di ANAC e istruzioni per enti controllati

Con atto adottato nell’Adunanza dell’11 gennaio 2023, ANAC -in esito ad un procedimento ispettivo – ha fornito interessanti spunti operativi ed applicativi di utilità non soltanto per l’ente destinatario, ma fruibili da tutti i soggetti tenuti agli obblighi anticorruzione appartenenti alla categoria delle Società Controllate. In particolare, con Raccomandazione ex art. 11, co. 1, lett. b), del “Regolamento sull’esercizio dell’attività di vigilanza in materia di prevenzione della corruzione” (cfr. Delibera n. 300/2017), l’Autorità ha suggerito azioni idonee a rimuovere le criticità da includere nella prossima programmazione anticorruzione 2023-2025, così sintetizzabili:

  • utilità di preventiva consultazione online del PTPCT per acquisire osservazioni migliorative da parte degli stakeholder;
  • svolgimento della mappatura dei processi con preliminare individuazione dei processi “core” dell’azienda,  individuazione dei responsabili, dei rischi e delle correlate misure specifiche di prevenzione, unitamente alle modalità e ai tempi di attuazione delle stesse. Relativamente ai processi, ANAC ha segnalato un interessante driver di valutazione quale la necessità di tenere presenti le finalità della Legge 190/2012 -ovvero la prevenzione dei reati “In danno” della società- dalla finalità del d.lgs. 231/2001 -quale la prevenzione dei reati “a vantaggio” della società-;
  • disciplina specifica delle situazioni di conflitto di interessi, con rinvio alle previsioni del codice etico di cui si è dotata l’azienda;
  • attuazione della misura della rotazione ordinaria, con particolare riferimento ai soggetti titolari di “posizioni infungibili” o di attività considerate maggiormente sensibili sotto il profilo della prevenzione della corruzione; a riguardo ANAC ha segnalato -ripercorrendo la delibera 1134/2017- che  nel caso di impossibilità di avvicendamento del personale, l’azienda deve applicare misure alternative quali a titolo esemplificativo  la segregazione delle funzioni, l’implementazione dei sistemi informatici, la condivisione tra più soggetti delle diverse fasi procedimentali e di valutazione, tutte misure il cui scopo sia evitare la concentrazione di poteri in capo a singoli soggetti  che possano dar origine a posizioni di privilegio;
  • la non cumulabilità della funzione di OIV e di RPCT in capo allo stesso soggetto in considerazione del principio di imparzialità;
  • individuazione di specifiche procedure da attivare nel caso in cui il dipendente sia sottoposto a procedimento penale, tra cui l’obbligo di comunicare tempestivamente l’avvio di procedimenti penali e/o rinvii a giudizio.

Dalla raccomandazione di ANAC in commento ne discende la totale omogeneità delle misure di prevenzione tra enti controllati e pubbliche amministrazioni.

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